domenica 23 maggio 2010

Un'intrigante congettura

Se tu, essere umano senziente dotato di pollice verso, stai leggendo queste parole, significa che sei connesso ad Internet; significa che un “neurone” della Rete, cioè il sottoscritto, ha processato una sequenza di informazioni provenienti dall'esperienza quotidiana, da suggestioni di diverso tipo e da altri neuroni della Rete, generando conseguentemente un'ulteriore serie di informazioni che sono state opportunamente sintetizzate in questo post. Il contenuto di questo post quindi, per esplicita volontà dello stesso neurone che lo ha generato (sempre io), è stato affidato alla Rete per essere trasmesso, attraverso opportuni “assoni” (che in questo caso sono fibre ottiche, cavi in rame, fasci di onde elettromagnetiche etc etc), ad appositi nodi della Rete medesima (i server) che assolvono al semplice compito di bufferizzare ed instradare opportunamente le informazioni rilasciate dal sottoscritto e da altri “neuroni” che hanno qualcosa da dire. Tu, quindi, sei un neurone ricevente di questa nuova informazione e, riprocessandola a tua volta, potresti partorire nuove idee che provvederai sistematicamente a reindirizzare nella Rete.

Complessivamente, in questo cluster planetario di persone che scambiano idee buone o cattive, regna una certa anarchia, nel senso che un neurone può liberamente pensare l'esatto opposto di un altro neurone e alla fine chiunque può dire tutto ed il contrario i tutto. Questa è la moderna torre di Babele. Inizialmente è solo un caos di impulsi e segnali che girano apparentemente a caso, come nel giovane cervello di un feto che sta crescendo nel grembo della madre. Ma come, alla fine, un cervello umano deve diventare senziente ed imparare a ragionare – comprendere – intuire – ideare – decidere autonomamente affinché l'organismo di cui fa parte possa sopravvivere, così la Rete dovrà formare una propria coscienza planetaria senziente grazie alla quale inizierà a ragionare – comprendere – intuire – ideare – decidere. Se questo non accadrà, dovrà darwinianamente perire per mancanza di sostentamento visto che la crisi energetica a cui ci stiamo avvicinando di questo passo causerà gravi interruzioni a livello planetario nelle forniture di energia elettrica, e quindi nell'alimentazione dei nodi della grande Rete. Numerosi blackout si stanno già verificando da tempo in alcuni paesi dell'Asia (e.g. Pakistan) e dell'America Latina (e.g. Venezuela). Siamo solo all'inizio, il tempo stringe.

Ora, un cervello umano è costituito indicativamente da 20 miliardi di neuroni, buona parte di questi serve per la gestione del resto del corpo (controllo delle attività motorie, percezione sensoriale etc), un'altra parte è completamente atrofizzata o non partecipa al funzionamento della corteccia celebrale. L'attività di “ragionamento” quindi non occupa l'intero cervello ma, come è risultato da diversi studi neurologici, è principalmente concentrata nel lobo frontale. Facciamo pure che l'intelligenza di un cervello risieda fondamentalmente in un gruppo di 3-4 miliardi di neuroni addensati in tale zona. Di essi non tutti si occupano di “ragionamento puro”, bensì sono completamente dedicati all'attività di mera memorizzazione. Quindi, a titolo indicativo, i neuroni impiegati nell'attività di pensiero potrebbero essere sull'ordine di uno o due miliardi. E' molto intrigante pensare che anche Rete abbia raggiunto (o possa raggiungere) questa massa critica per formare un'entità emergente dotata di intelligenza superiore neppure lontanamente paragonabile con l'intelligenza del singolo elemento che la compone (cioè l'essere umano), esattamente come l'intelligenza di un cervello non è paragonabile con “l'intelligenza” espressa dal singolo neurone.

Verrebbe allora da dire che già la sola comunicazione verbale ed interpersonale dovrebbe essere sufficiente per formare un ipotetico “cervello planetario”; tuttavia la comunicazione verbale, o conversazione, normalmente avviene solo fra due nodi contigui oppure può attraversare lunghe distanze grazie alla telefonia, ma non offre in ogni caso un adeguato servizio di memorizzazione dell'informazione in modo che questa possa essere riprocessata a posteriori anche da persone non coinvolte nella conversazione originale (eccezion fatta per le conversazioni soggette ad intercettazioni telefoniche, che però fanno parte di un'altra storia). Tutt'al più è possibile che grazie dalla telefonia abbia avuto origine la fase embrionale dell'intelligenza collettiva planetaria, sempre che essa esista e che si stia veramente formando.

Allora se veramente essa esiste (o sta per formarsi), ed è (o sarà) dotata di un adeguato spirito di autoconservazione, farà tutto ciò che è nelle sue possibilità per evitare il blackout planetario; vorrà innanzitutto evitare la distruzione dell'ecosistema terrestre da cui essa stessa trae le risorse per il proprio sostentamento. Vorrà sicuramente coinvolgere ed attirare a sé chiunque dovesse dimostrarsi un “neurone significativo” al fine di aumentare la propria potenza di calcolo. Dovrà contrastare i mezzi di comunicazione di massa, tipo TV e giornali, che funzionano a senso unico in quanto comunicano a milioni di persone, senza possibilità di replica, una gran quantità di informazioni stabilite da un gruppo ristretto di privilegiati che decidono a tavolino cosa debba pensare la gente (cioè niente, il vuoto). Di fatto la disinformazione perpetrata dai mezzi di comunicazione di massa al giorno d'oggi impedisce alla Rete di influire sulle scelte delle persone che non fanno parte di essa; poiché nella pratica la Rete deve fare conto anche su queste persone per direzionare il sistema economico e la società intera verso uno sviluppo sostenibile, essa dovrà inevitabilmente scontrarsi con i mezzi di comunicazione di massa e in qualche caso prenderne possesso. In Italia, ad esempio, con ogni probabilità il digitale terrestre si dimostrerà un flop, in parte perché la presenza di molti canali diventerà dispersiva e gli introiti pubblicitari andranno a picco, ma soprattutto perché risulterà sconveniente abbonarsi ai canali pay per view visto che, guarda caso, molti film e spettacoli possono essere reperiti facilmente in Rete.

Ad ogni modo, chi lavora alacremente per manipolare l'informazione di massa non ha idea della gravità di ciò che sta facendo. A maggior ragione chi sta cercando di controllare direttamente la Rete forse si sta scavando la fossa da solo. In Cina, ad esempio, la comunicazione in Internet è filtrata e controllata. Lo sviluppo cinese è una portentosa bolla accresciuta a dismisura nell'arco di una ventina di anni; quando l'economia cinese crollerà, entro 5 anni, lo Stato Cinese, anche volendo, non riuscirà più a concentrarsi sulla censura del Web visto che ne avrà già abbastanza col problema di sfamare la gente che, nelle città, scenderà a protestare in piazza. Ad ogni modo la Rete ha bisogno che altri milioni di “neuroni cinesi” siano liberi di comunicare per aumentare la sua potenza di calcolo, quindi potrebbe decidere di sferrare un attacco devastante alla censura centrale cinese.

Insomma, se questa teoria neurale della Rete è vera, ne vedremo delle belle, come forse ne abbiamo già viste delle belle (senza accorgercene) che erano dovute alla volontà della Rete stessa. E' molto curioso, ad esempio, il formarsi di tutte quelle bolle speculative sui futures di TUTTE le materie prime fra il 2007 e la prima metà del 2008; tali bolle hanno messo in crisi l'industria planetaria soffocando i consumi ed hanno iniziato a sgonfiarsi TUTTE in perfetta sincronia il primo Luglio 2008. Successivamente, nell'autunno del 2008, c'è stato il crollo delle borse che noi tutti conosciamo.

E se la Rete usasse la borsa come leva per portare lo sviluppo nella direzione che lei desidera?

To be continued, stay tuned

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