mercoledì 6 aprile 2016

Quella vena di crudeltà che diventa depravazione

Una persona, quando è appena nata, è solo un piccolo esserino che mangia, dorme e fa la cacca; e va avanti così per diversi mesi. Ogni tanto apre gli occhioni scuri e guarda spaesato quelle figure che gli girano attorno ammiccando con fare grottesco. Non si può odiare una creatura così, non si può sopprimere un esserino così. In quel periodo della vita, l'essere umano è decisamente innocente.

Dunque, anche chi oggi stermina centinaia di persone in un sol colpo per convinzioni fanatiche, una volta, è stato una creaturina innocente che passava il giorno a succhiare latte, cacare, dormire; su questo non ci piove.

Supponendo allora che, spiritualmente, quello dell'infante sia uno stato di assoluta innocenza, mi viene da dire che certe anime (troppe) seguono un percorso di depravazione.

D'altra parte il farsi esplodere "a gratis" solo per uccidere decine di persone ignare che fino ad un istante prima stavano semplicemente svolgendo le azioni quotidiane della vita, come fare la spesa o andare a lavoro, è semplicemente contrario al darwiniano istinto di autoconservazione. In generale uccidere persone a caso è pura cattiveria o malattia mentale.

Una volta si uccideva il nemico per appropriarsi del suo territorio e delle sue risorse. Questo era, in linea di principio, coerente con le teorie darwiniane e ha fatto in modo che, per millenni, la guerra fosse sempre vista come un'epica sfida di uomini contro altri uomini. Poi durante la prima e seconda guerra mondiale, a causa dell'inedita letalità degli armamenti figli dell'era industriale, andò perduta gran parte della miglior gioventù; intere generazioni annientate in pochissimi anni dal piombo e dal DDT. Si iniziò così a sospettare che, ormai, la guerra fosse solo una pratica brutale e stupida.

Finalmente, ai giorni nostri, i popoli e le nazioni della terra coi loro linguaggi ed usanze si sono formati e stabiliti su territori precisi. Siamo ai tempi di Internet e della Globalizzazione; abbiamo attraversato le esperienze laiche di Umanesimo, Rinascimento, Illuminismo; ci abbiamo provato anche col Comunismo. Muovere guerra contro altre nazioni non ha più senso, se non per neutralizzare certe forme di fanatismo proprio nelle loro terre di origine, ammesso e non concesso che questo sia sufficiente a debellare la piaga.

Ormai non esiste guerra "santa" o crociata che tenga; l'uccisione di un altro essere umano è soltanto un atto di malvagia perversione, se non perpretato per puro scopo di autodifesa. Dev'esserci allora un percorso di depravazione che porta a quello stato di "killer assetato di sangue" di cui si sente parlare a seguito di molti attentati.

Ebbene, ho visto bimbi attaccare briga per il possesso di un pezzo di pongo, una palla, una sedia o quant'altro di futile. Ho visto bimbi prendersi gioco di altri bimbi più giovani, occhialuti, cicciottelli. Pure io, in certi periodi, ho inferto/subito ferite morali a/da altri bimbi. Non sempre però; in effetti ho visto ambienti in cui tutti i bimbi vivono molto serenamente. Ma basta poco, l'ottusità di un adulto presunto educatore, la frustrazione di qualche bimbo trascurato o figlio di separati, anche l'acidità di qualche bambino rimasto orfano di padre (ahimé, mancanza del duro braccio della legge in casa), la superbia di qualche pargolo viziato... e quella vena di crudeltà, dormiente in ciascun essere umano, viene fuori.

Cosa può accadere allora se vere e proprie istituzioni allevano "esseri umani da macello" esaltando la loro intima crudeltà fin dai primi anni di vita e li stordisce con convinzioni fondate sull'odio e il disprezzo? Il nazzismo funzionò proprio così e sfornò milioni di ottimi combattenti. L'emarginazione stessa nel mondo occidentale può poi far crescere cittadini carichi d'odio nei confronti del mondo in cui essi stessi vivono; da cui i cosiddetti "foreign fighters".

Non stupiamoci allora per tanta violenza gratuita; dietro ad ogni killer c'è un'istituzione, o una condizione di vita, che accompagna un animo infantile attraverso un percorso di depravazione e perversione omicida. Ma tutti siamo provenuti dal grembo materno ed abbiamo passato i primi mesi della nostra vita a ciucciare latte, cacare, dormire... anche il più malvagio degli assassini. Se così non fosse, adesso non saremmo qua.

Pensiamo pure questo se può servirci ad avere compassione per qualcuno che, evidentemente, non ha mai incontrato nessun tipo di Amore nella sua vita che fosse ingrado di portarlo a rispettare la vita stessa.